L'inizio dello scontro
L’opposizione tra gli interessi delle diverse classi e la convinzione, tratta dalla pratica della guerra, che i contrasti possano essere risolti solo mediante il ricorso alla forza creano le condizioni perché la crisi economica e sociale sfoci in uno scontro devastante. Le prime avvisaglie di questo scontro si manifestano nell’estate del 1919 a causa del carovita, generato dall’inflazione ed acutizzato dalla speculazione dei commercianti, che esaspera quei ceti che, come il proletariato e la borghesia piccola e media, possono contare solo su un reddito fisso per vivere. In diverse decine di centri urbani di tutta Italia scoppiano moti
di protesta che culminano nel saccheggio di negozi e banchi ambulanti,
ciò che induce i Comuni a calmierare i generi alimentari e le
leghe d’esercenti e commercianti a deliberare riduzioni del prezzo
massimo d’alcuni beni di consumo, senza peraltro raggiungere risultati
degni di nota (tra il 1919 e il 1920, la crescita dell’indice
generale dei prezzi dei beni di prima necessità è del
165 per cento). |
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