La battaglia del
grano si inserisce nella politica autarchica varata dal fascismo nel
1925 nel tentativo di ridurre al massimo le importazioni di frumento
dall'estero. Sostenuta con premi in denaro messi in palio dalle
amministrazioni civiche, giunse al suo apice tra il 1940 e il 1942 con
la realizzazione degli "orti di guerra" e la conseguente
trasformazione dei giardini pubblici in aree coltivabili. Azione
propagandistica più che di seria programmazione, fu salutata con i
consueti toni stentorei dalla stampa di regime.
"Così nelle passate settimane ovunque una trebbiatrice iniziava il suo
lavoro veniva salutata dal garrire del tricolore, benedetta dal
sacerdote, accompagnata da tutti i cuori.
Torino, tra le prime grandi città nell'osservanza dell'imperativo del
Duce non un lembo di terreno incolto, ha celebrato nella prima
settimana di luglio l'inizio della trebbiatura del frumento seminato e
cresciuto rigoglioso in tutti i terreni di proprietà comunale, da
quelli che un tempo giacevano o incolti o scarsamente produttivi a
quelli coltivati a piante verdi, a fiori, a prati nei nostri giardini
e nei nostri magnifici parchi dove Flora ha ceduto il posto a Cerere.
La cerimonia della trebbiatura s'è svolta in piazza Castello, centro,
cuore di Torino in ogni epoca". (Grano nei parchi cittadini, in
"Rivista Torino", n. 7, luglio 1942).

Coltivazione di girasoli ai piedi del monumento del
Frejus in piazza Statuto, Torino, estate 1942
(Archivio Gazzetta del Popolo).

La semina delle patate al parco del Valentino, Torino,
16 marzo 1941
(Archivio Gazzetta del Popolo).

Ragazzi della colonia Italo Balbo intenti alla
raccolta delle patate coltivate nel campo Napoleone in Borgo San Paolo,
Torino, 16 settembre 1941
(Archivio Gazzetta del Popolo). |

Aiuola coltivata a girasoli in piazza Castello, Torino,
25 luglio 1942
(Archivio Gazzetta del Popolo).

I covoni raccolti nei campi municipali sono trasportati
in piazza Castello per la trebbiatura, Torino, 25 giugno 1942
(Archivio Gazzetta del Popolo).



La trebbiatura del grano in piazza
Castello alla presenza delle massime autorità, Torino, 3 luglio
1942
(Archivio Gazzetta del Popolo). |