Via F.lli Macario,davanti al monumento

Testimonianza di C.Mastri

La storia della nostra città non è solo la storia dei 18 mesi di lotta per la libertà .Si è fatta anche prima la lotta per la libertà,quando gli uomini lottavano per il posto di lavoro,che era una grande ricchezza per la vita di una famiglia, ma che,se il padre di famiglia era un socialista o comunque non era d’accordo con la politica di Mussolini, non aveva il diritto al lavoro. Per cui la lotta per il lavoro è stato un fatto fondamentale . Qui ,dove adesso vedete i palazzi c’erano delle fabbriche già alla fine dell’Ottocento e inizio del Novecento: Qui intorno c’erano i prati e la fabbrica Pizzi,che era una fabbrica che commerciava a livello mondiale . Ci lavoravano quasi solo le donne. Come uscivano dalla scuola elementare , andavano a lavorare C’era anche la fabbrica Lime,che aveva centinaia,anzi più di mille operai,:Qui c’è ancora un reparto che è rimasto in piedi, dove attualmente ci sono due circoli operai. E vicino alla chiesa di San Paolo c’era la conceria, dove lavoravano le pelli per poi fare le scarpe:.Qui era pieno di fabbriche e le costruzioni basse che vedete qui c’erano già allora.In corso Francia c’era la carderia, Che si chiamava Cardo lana di fronte a dove c’è adesso la polizia, c’era una fabbrica di sapone, dove attualmente c’è l’ ENAIP, e il Ferrari. Infatti l’economia rivolese era agricolo industriale,. C’era anche Viarengo liquori,dall’altra parte c’era Burbiano. C’erano più occupati nell’ agricoltura che nell’industria all’inizio del Novecento. Poi c’è stata una trasformazione che è avvenuta gradualmente, ma essenzialmente dopo la Liberazione. Allora l’Amministrazione comunale,seguendo i tempi dello sviluppo, -perché comunque la Fiat e le industrie centrali hanno sviluppato interesse, occupazione, perché occorrevano case, servizi,parchi che non c’erano,fognature, centri di depurazione, la raccolta rifuti,-ha dato un’organizzazione che non è da poco e che costa miliardi all’anno e che i cittadini pagano, ma che è fondamentale per la salute dell’uomo.

Questo monumento è dedicato agli operai giovani di allora, che lavoravano nelle fabbriche qui, la Filpa ,ed è stato messa per volontà dell’ANPI ed è un messaggio per la popolazione che passa di qua e non sa niente della Resistenza,anche perché sono arrivate nuove generazioni. Pensate che Rivoli è passata dai 10000 abitanti di allora ai 56000 di adesso.

Perché un monumento agli operai ? perché la fabbrica ha contribuito fortemente all’organizzazione in montagna perché questi partigiani che sono qui e son andati in montagna, non sarebbero vissuti se non avessero avuto l’appoggio della popolazione montana, ma anche la solidarietà delle fabbriche che li aiutavano,li sostenevano,raccogliendo tra gli operai soldi e viveri:Dovete sapere che

In montagna non c’erano molto spesso né soldi né da mangiare,per cui raccoglievano le castagne,la frutta,mangiavano anche l’ erba

C’erano anche le staffette, che andavano su e giù a piedi:Allora c’erano le scarpe di cartone

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