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Testimonianza di
Corrado Filippini
Bruere: I
contadini e la Resistenza.
Tutti
questi sono morti in combattimento, in uno scontro con
Tedeschi e fascisti. Qui a Bruere c’erano delle squadre di
partigiani che giravano,si nascondevano per andare a fare
degli attentati, sparavano e poi si nascondevano in campagna.
C’erano
migliaia di partigiani qui nelle montagne. Se i contadini non
ci avessero aiutati dandoci da mangiare, dove saremmo andati a
prendere i viveri?
Tra
Collegno ed Alpignano c’era un grande deposito di grano, il
mulino della Barca, sulla Dora, che riforniva Rivoli,
Alpignano ,Collegno e via dicendo. Noi ,ogni tanto, di notte,
quando qualcuno ci informava che erano arrivati dei cariche di
grano, venivamo giù stando attenti che non ci fossero i
Tedeschi, e si veniva giù con dei camion, che avevamo preso
ai Tedeschi in montagna, e si caricava del grano e della
farina da distribuire ai contadini in montagna, perché anche
loro non avevano niente. Allora loro ci davano il formaggio,
il latte, il burro, quello che avevano, e poi non ci
tradivano. A
tanti contadini hanno addirittura bruciato la casa
perché aiutavano i partigiani. Nel primo
rastrellamento che hanno fatto il 6 novembre del ‘43, -noi
eravamo una quarantina di partigiani - è venuto su un
ragazzino di 14 anni. Il nostro comandante, Mario Sabet, gli
ha detto che non poteva stare su con noi, perché era venuto
suo padre a
cercarlo e a
piangere : “ E’ piccolo,mandatemelo giù,se me lo
ammazzano....Poi io faccio il panettiere, ho bisogno che
impari il mestiere...”
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