
PIOL Augusto (Gusto) –
nato a Limana (Belluno) il
08.01.1924.
Meccanico negli Stabilimenti “Giustina”
di Torino, venne chiamato alle armi, non ancora
ventenne, nel maggio 1943. Assegnato al btg. “Exilles”
del 3° rgt. alp., prestò servizio al deposito e qui si
trovava alla dichiarazione dell’armistizio. Appartenente
alla 43^ DIV DE VITIS. Comandante della squadra
“Volante”. Gravemente ferito il 5 ottoobre 1944,
decedeva quattro giorni dopo nell’ospedale di Giaveno.
Gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare:
Rivalta fu teatro di un’imboscata fascista
in cui persero la vita quattro partigiani e rimase
gravemente ferito Agostino
Piol che morì due giorni dopo
Elio Ferrero, anch’egli
presente e scampato all’eccidio, ricorda l’avvenimento e
il soccorso che prestò ad Augusto Piol:
“Ai primi del mese di ottobre arrivò un
messaggio da parte del partigiano Magnetti che ci
informava che a Rivalta erano pronte per noi alcune
casse di cibo da ritirare.
Partimmo con due macchine dal colle
Braida col nostro comandante Augusto Piol ed entrammo in
Rivalta verso le ore dodici del 5 ottobre e ci
ricongiungemmo, presso l’osteria di piazza del
Municipio, con gli amici partigiani che avevano compiuto
l’attacco ad Orbassano il giorno prima.
A causa di alcune spie fasciste, fummo,
però, circondati da un gruppo di brigate nere e da una
ventina di elementi della squadra Antipartigiana in
borghese (venimmo poi a sapere il giorno della
Liberazione che l’informazione era stata data da un
falso partigiano infiltratosi nella formazione di
Magnetti).
Incominciò un duro combattimento ed usai
tutte le bombe a mano che avevo a disposizione e quasi
tutte le cartucce del mio mitragliatore. Poi vidi cadere
di fronte a me un partigiano di origine sarda, di nome
Raggio, i due cugini Ferrero di S. Martino. Giuseppe
Piovano (89) rimase gravemente ferito, ma riuscì a
non arrendersi. Fu poi ucciso
anche Magnetti.
Nel tentativo di trovare rifugio
all’esterno Augusto Piol fu colpito da una raffica di
mitra allo stomaco e alla testa. Riuscii, con l’aiuto di
un mio compagno e di un contadino, a trascinarlo su un
fienile per cercare di nasconderlo, affinché non cadesse
nelle mani dei fascisti.
Mentre tentavo di uscire
dall’accerchiamento assistetti alla cattura di Bruno
Simioli. Riuscii dopo varie peripezie ad arrivare a
Giaveno, dove incontrai il comandante Fassino che, dopo
aver radunato una ventina di partigiani, stava arrivando
in nostro aiuto. Era tardi. Infatti, ritornati a
Rivalta, non potemmo far atro che raccogliere i morti ed
i feriti.
Portato d’urgenza all’ospedale, il nostro
comandante Piol fu operato dal noto comandante
partigiano Prof. Usseglio. Purtroppo però, pochi giorni
dopo, cessava divivere (09/10/1944).
Il comando della ‘volante’ fu assunto
allora da Giacomo Antonini”.
Insignito di MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MLITARE
con la seguente motivazione:
“Comandante di una
squadra in perlustrazione nell’interno di un abitato,
attaccato di sorpresa da un plotone nemico, non esitava
ad aprire il fuoco su di esso con un ficile
mitragliatore, ingaggiando impari lotta a distanza
ravvicinata. Visti cadere tre suoi compagni e costretto
dalla pressione di elementi avversari, balzava in piedi
e da solo si lanciava all’assalto costringendo
l’avversario stesso a ripiegare, ma nella fase finale
della lotta, mortalmente colpito all’addome, doveva
alcuni giorni dopo, purtroppo, soccombere. Magnifica
figura di patriota e di valorosissimo combattente della
Libertà. – Rivalta (Torino), 5 ottobre 1944”.
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