
Primo Levi nasce a
Torino (TO) il 31 luglio 1919. Di famiglia
ebraica benestante, chimico (si laurea nel
1941), nel 1942 aderisce al Partito d'Azione.
Dopo l'8 settembre si rifugia con i familiari in
Val d'Aosta e nel novembre 1943 con alcuni amici
(tra cui Luciana Nissim e Vanda Maestro) si
unisce a una formazione partigiana GL attiva in
regione.
Il 13 dicembre il gruppo è però
catturato a Brusson (AO) da unità della Rsi.
Detenuti nella caserma Cesare
Battisti di Aosta, nel gennaio 1944 i tre amici sono trasferiti
a Fossoli (Carpi, MO) e il 22 febbraio inseriti nel trasporto
che il 26 giunge ad Auschwitz (trasporto 27 Tibaldi). Qui Levi
riceve il numero di matricola 174517.
Trasferito ad Auschwitz-Monowitz, vi
resta fino alla liberazione avvenuta ad opera dell'Armata Rossa
il 27 gennaio 1945.
Ai primi di luglio inizia un
travagliato viaggio di ritorno che lo porta, con altri ex
deportati italiani (tra cui l'amico Leonardo De Benedetti) in
campi di raccolta in Ucraina e Bielorussia. Levi giunge infine a
Torino il 19 ottobre. Rende da subito testimonianza pubblica,
divenendo con gli anni figura centrale (con la maturazione della
vocazione da scrittore) nella diffusione della conoscenza della
storia della deportazione.
Muore a Torino l'11 aprile 1987. |