Abitante prima in
via del Carmine e successivamente nella casa
popolare di via Cimarosa 30, il 1° settembre
1942 si arruolò volontario negli avieri
motoristi presso la scuola di Varese; dopo
l'armistizio rimase alla macchia sino al 10
dicembre 1943, quando rientrò a Torino.
Attraverso l'amico Francesco Valentino, abitante
nella stessa casa, il giovane entrò a far parte
del Gap comandato da Giovanni Pesce.
Il 15 febbraio rimase ferito
in un'azione contro i nazifascisti nei pressi di corso Francia e
fu costretto all'inattività per qualche tempo.
La notte del 16 maggio 1944, insieme
ad altri compagni, partecipò ad un'azione contro la cabina Eiar
di corso Giulio Cesare. L'assalto riuscì e l'antenna radio venne
distrutta, ma il gruppo di gappisti, intercettato dalla Gnr, fu
in parte catturato.
Di Nanni, riuscito a far perdere le proprie tracce, si rifugiò
nella casa di via San Bernardino 14, usata come base, ma
ventiquattr'ore dopo il suo nascondiglio fu scoperto dai militi
della Gnr che tentarono di arrestarlo.
Di Nanni si difese strenuamente con
il lancio di bombe a mano. Solo dopo oltre tre ore i fascisti
riuscirono ad aver ragione del giovane che trovò la morte.
Medaglia d'oro al valor militare. |