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Figlio
di Matteo e di Rosa Racca, nato a Rivalta frazione Gerbole il 9
dicembre 1921; in seguito con la sua famiglia si trasferisce in
via Solferino, via che oggi porta il suo nome. Battista era detto Secondo in quanto
secondo nato di due gemelli, il primo era invece Vittorio.
Ha lavorato dapprima in due negozi a
Torino di proprietà della sua famiglia e quindi a Rivalta come
contadino. Il suo dramma ebbe inizio quando fu costretto ad
arruolarsi nella R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana), e inviato
a Cigliano (Vercelli) "...con la prospettiva di compiere
azioni che la sua coscienza non avrebbe potuto giustificare".
Fugge dal suo reparto e ritorna a Rivalta. In paese rimase
nascosto a lungo. Poi il 4 marzo 1945, a seguito di una
delazione, viene arrestato e subito condotto a Torino e poi
portato a Cigliano "...perchè fosse ucciso dai suoi stessi
commilitoni; questi, però, si rifiutarono di fucilarlo e allora
venne ucciso con la pistola dall'ufficiale che comandava il
plotone di esecuzione".
Era il 6 marzo 1945.
Nella
notte prima di morire scrisse una
commovente
lettra ai suoi genitori:
"Caro
papà
e mamma e famiglia, ancora di più come
sempre il mio pensiero è rivolto a voi tutti. Caro papà e mamma,
in questo momento che sto affrontando,
io sono
sempre sereno e felice, perché io non ho rimorsi con
nessuno e per questo anche se la mia luce si spegne io sono
contento. E così dovete essere voi tutti. Questo era il mio
destino. Posso dirvi cari tutti che non accetto da voi
lacrime, noi ci siamo sempre voluti tanto bene. Ma una
sola cosa voglio dirvi, è quella che non voglio vendetta.
Cari fratelli e sorelle, io vi lascio con una grande angoscia
inviandovi i più sinceri auguri di ogni bene e felicità. Mi
raccomando che rispettate sempre di più papà e mamma.
Saluto anche i miei cognati e un forte abbraccio ai miei
fratelli e sorelle e ancora a papà e mamma e tutta la
nostra famiglia, auguri e abbracci e dimenticate vostro
figlio e
fratello Secondo Mellano"'. |
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