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Savino
era di origini liguri. Il 19 luglio 1944, durante un
rastrellamento effettuato da tedeschi e repubblichini in vari
paesi della Valsangone, Savino venne trovato (si disse munito di
armi) mentre dormiva in una piccola costruzione usata come
riparo di emergenza che si trovava in un prato di proprietà di
Lorenzo Carignano, situata nell'area agricola precollinare detta
Pra dij grij, Prati dei grilli, poco lontano dalla strada
attualmente conosciuta come "Strada dei cavalli". Il ragazzo
venne condotto in paese, dove poco dopo il giovane ufficiale
tedesco Alexander diede l'ordine di impiccarlo sulla pubblica
piazza, "per dare una lezione ai rivaltesi". La guardia comunale
Vincenzo Vallino venne mandata di casa in casa per chiamare la
popolazione ad assistere all'esecuzione e quindi a vegliare la
salma, che sarebbe rimasta sul posto per 24 ore, con la minaccia
che, se qualcuno l'avesse portata via, per rappresaglia sarebbe
stato incendiato il paese. Intervenne il parroco don Balma, che
chiese ai tedeschi di salvare la vita al ragazzo, ma questi non
vollero sentire ragione e non accettarono nemmeno la richiesta
di fucilarlo invece che impiccarlo. Due soldati tedeschi vennero
mandati a prendere la corda in una casa rurale Vicolo San
Martino: avutala nessuno dei due voleva portarla sul luogo
dell'esecuzione, ma poi eseguirono l'ordine e si allontanarono
in fretta dalla piazza. Alle ore 12 del 20 luglio, dopo aver
ricevuto i Sacramenti, Savino venne impiccato al balcone della
casa di via Bocca, angolo via al Castello, alla presenza di
mumerosi impauriti abitanti. Da ultimo a Savino venne sparato il
colpo di grazia. In piazza vennero fatti portare dei banchi
della chiesa parrocchiale e fino alle ore 12 del giorno
successivo i rivaltesi dovettero vegliare la salma del ragazzo.
Ottenuto il permesso, il corpo di Savino venne pietosamente
ricomposto in una semplice bara da suor Debora Comolli e quindi
sepolto nel cimitero di Rivalta alla presenza della sorella
Elisabetta. Il 26 gennaio 2001, Giornata della Memoria,
l'Amministrazione Comunale ha intitolato a Silvio Grimaldi la
Biblioteca di Piazza Martiri della Libertà.
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