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Nata
a Mondovì (Cuneo) il 14 maggio 1916, fucilata a Savona il
1.11.1944, pettinatrice.
Entrata, col
nome di copertura di Mirka nella Brigata SAP "Colombo", che
operava a Savona inquadrata nella Divisione partigiana
"Antonio Gramsci", la giovane donna svolse la sua attività
clandestina assolvendo compiti di collegamento e di
rifornimento viveri e materiali per le formazioni operanti
nel savonese. Arrestata a casa sua, nella notte fra il 14 e
il 15 ottobre 1944, da militi delle Brigate
Nere, "Mirka" fu tradotta nella sede della Federazione
fascista savonese e per due settimane interrogata e
seviziata.
La giovane
donna, senza essere nemmeno sottoposta a una parvenza di
processo, fu fucilata, il 1° novembre 1944, nel fossato
della Fortezza ex Priamar di Savona, da un plotone di
fascisti.
Con lei
furono eliminati i partigiani: Giuseppe Baldassarre, Pietro
Casari, Luigia Comatto, Franca Lanzone e Stefano Peluffo.
Nel libro
Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana si
può leggere la missiva che Paola Garelli scrisse alla sua
bambina, prima di essere uccisa: "Mimma
cara, la tua mamma se ne va pensandoti e amandoti, mia
creatura adorata, sii buona, studia ed ubbidisci sempre agli
zii che t'allevano, amali come fossi io. Io sono tranquilla.
Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli
altri, che mi perdonino il dolore che do loro. Non devi
piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai
meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti proteggerò
dal cielo. Abbraccio con il pensiero te e tutti,
ricordandoti. La tua infelice mamma".
Nel 2002 l'Amministrazione
Comunale di Rivalta ha intitolato a Paola Garelli la
Biblioteca di Tetti Francesi. In precedenza anche la Scuola
Media Statale della Frazione era stata intitolata a Paola.
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