
Controllo all’entrata del Ghetto effettuata da un
soldato tedesco sotto lo sguardo di un poliziotto
polacco. Si cercava di stroncare il mercato nero che
finanziava la resistenza clandestina. |

Vita quotidiana nel
Ghetto e strade affollate: 500.000 persone abitavano
in 4 kmq |

Ebreo che si toglie il
cappello davanti al fotografo-soldato. |

I poveri e i ricchi
convivevano gli uni accanto agli altri. |

Migliaia di bambini
denutriti e malvestiti abitavano le strade. |

Due venditrici ambulanti di cibo fra i tanti in cui
si incappava per le strade. |

Una mendicante. Jost racconta che nessuno, pur
essendo affamato, gli chiese mai cibo perché era in
divisa dell’esercito tedesco e loro ne avevano
paura. |

Due mendicanti suonano
il violino per le strade. |

Una venditrice di fasce con la stella di David:
economiche in carta stampata, care di lino ricamato
con elastico. La vita continua, come dimostra il
manifesto teatrale. |

Borghesi a passeggio: ricchi e poveri sono già
destinati alla stessa fine. |

A Treblinka sono deportati 5.000 abitanti del ghetto
dal 22 luglio al 13 settembre, 1942, 6.500 dal 18 al
21 gennaio 1943. Il 19 aprile 1943 l’Organizzazione
di Lotta Ebraica inizia la resistenza armata: in
10.000 verranno assassinati. Nel maggio il Ghetto
viene distrutto. |

1943: il soldato Joseph Bloshe (condannato a morte
nella DDR nel 1969) scattò questa foto nel 1943 per
un rapporto illustrato inviato a Himmler per
dimostrare di aver distrutto il ghetto dal generale
SS Jurgen Stroop, impiccato a Varsavia nel 1952 |