Costituzione:
1° agosto 1938
Ubicazione: in Austria, nelle vicinanze di Linz
5 maggio 1945:
liberazione del campo da
parte delle truppe americane.

Il campo di concentramento di Mauthausen fu costruito
nell'agosto del 1938, appena 5 mesi dopo l'"Anschluss",
l'annessione dell'Austria al Reich tedesco.
La zona di Mauthausen fu scelta come sede di un campo di
concentramento per la sua vicinanza con una cava di granito. La
DEST, società posseduta dalle SS, acquistò le cave per
sfruttarle commercialmente, anche in previsione del forte
incremento nell'utilizzo di granito nei giganteschi monumenti
progettati nelle "città del Führer"
(tra le quali Linz).
Per le SS il campo di concentramento svolgeva due funzioni:
serviva all'eliminazione dei nemici politici attraverso la
detenzione, le violenze, le uccisioni arbitrarie (cosa che
consentiva il mantenimento di un regime di terrore tra gli
oppositori del nazismo, al di fuori del campo); e
contemporaneamente era una fonte di profitti, attraverso lo
sfruttamento intensivo del lavoro dei deportati.
Mauthausen, il solo campo di concentramento classificato di
"classe 3" (come campo di punizione e di annientamento
attraverso il lavoro) divenne uno dei più terribili Lager
nazisti. I prigionieri dovettero fare fronte a condizioni di
detenzione inumane e lavorare come schiavi nelle cave. Le
violenze, le brutalità, le punizioni disumane, la fame e le
uccisioni costituivano elementi essenziali della vita
quotidiana. Gli uccisioni avvenivano in molte forme: attraverso
le violenze dirette delle SS, le impiccagioni, le fucilazioni,
le iniezioni al cuore, gli avvelenamenti e infine con il gas.
Alcuni deportati furono semplicemente bagnati e lasciati gelare
fino alla morte nel rigido inverno austriaco.
L'incremento della produzione bellica e gli sforzi compiuti dal
nazismo di trasferire in gallerie sotterranee le produzioni
delle fabbriche colpite dai bombardamenti alleati portarono a
partire dal 1943 a un allargamento delle funzioni del campo. Una
grande parte dei prigionieri fu destinata alla produzione degli
armamenti in diversi campi satellite.
Circa 200.000 persone di differenti nazionalità furono deportate
a Mauthausen: oppositori politici, persone perseguitate per
motivi religiosi, omosessuali, ebrei, zingari, prigionieri di
guerra e anche criminali comuni. Circa la metà dei deportati
furono uccisi, o morirono a causa delle inumane condizioni di
vita e di lavoro.
Gli studi dell'ex deportato Hans Marsalek sui deportati a
Mauthausen hanno documentato il passaggio per questo luogo di
tortura e di morte di 197.464 persone: 192.737 uomini e 4.727
donne. Al momento della liberazione, nel maggio '45, si
trovavano nei campi che facevano capo a Mauthausen circa 66.500
deportati (di cui 1.734 donne) molti dei quali in condizioni
tali da non sopravvivere a lungo. Gli italiani deportati qui
furono più di 8.000.
Il 16 maggio '45, prima del rimpatrio, i superstiti del campo
giurarono di combattere per "un mondo nuovo, libero, giusto per
tutti".
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