LAPIDI E CIPPI PRESENTI SUL
TERRITORIO DELLA IV CIRCOSCRIZIONE DELLA CITTA’
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Via
Cibrario
angolo Piazza Statuto |
Descrizione:
La lapide,
collocata all'angolo con Piazza Statuto
sull'edificio che ha sostituito nel 1959 le
costruzioni precedenti, ricorda la fucilazione
qui avvenuta per rappresaglia di nove
partigiani, già detenuti alle carceri Nuove,
nelle prime ore del 12 ottobre 1944. Il giorno
precedente un attentato partigiano aveva
provocato il ferimento di 8 militari tedeschi e
di un civile italiano, per il lancio di una
bomba contro la facciata dell'albergo Tre Re in
piazza Statuto. La rappresaglia venne ordinata
dal comando tedesco e coinvolse alcuni dei
quadri della 2^ divisione Garibaldi, catturati
durante i rastrellamenti che avevano
pesantemente investito le Valli di Lanzo il mese
precedente. La notizia suscitò reazioni: si
ebbero scioperi in alcune fabbriche, alla Spa il
17 ottobre, nei giorni seguenti alla Grandi
Motori, al Lingotto, a Mirafiori. Il 29 ottobre,
sfidando la presenza nazifascista, veniva
deposta una corona sul luogo della fucilazione,
sotto la protezione di sappisti armati. Furono
anche fucilati due partigiani francesi mai
identificati.
FONTI:
Fonti: Raimondo Luraghi, Il movimento
operaio torinese durante la resistenza,
Torino, Einaudi, 1958, p. 264
Torino 1938/45. Una guida per la
memoria, Torino, Città di Torino,
Istituto piemontese per la storia della
resistenza e della società
contemporanea, 2000, p. 68
Aisrp, Fondo Pischedda, Raccolta
fotografica |
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Alasonatti Osvaldo
Nato a
Torino il 5 luglio 1922, sottotenente dell'Aeronautica,
capo
di Stato maggiore della 2ª divisione Garibaldi, col nome
di battaglia Pippo. Medaglia
d'oro al Valor Militare.
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FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato piemontese
Seicento giorni
nella Resistenza, Torino, Consiglio Regionale del
Piemonte, 1983. p. 13
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà. |
Nato
a Piacenza il 12 giugno 1908 da famiglia
di tradizioni socialiste, si trasferì
giovanissimo a Torino. Nel 1939 entrò
come operaio animista alla Fiat Grandi
Motori: in fabbrica rinsaldò i rapporti
con l'organizzazione clandestina
comunista. Alla caduta del regime
divenne membro della rinata Commissione
Interna. Dopo l'8 settembre 1943,
dovette abbandonare la fabbrica per
sfuggire all'arresto e si unì alle prime
formazioni delle Valli di Lanzo. Dal
giugno 1944 fu comandante della polizia
della 2^ Divisione Garibaldi; venne
catturato con Gardoncini il 29 settembre
1944 a Balme. |
FONTI:
R. Luraghi, Il movimento
operaio torinese durante la resistenza,
cit., p. 264
Gianni Dolino, Partigiani in val di
Lanzo, Milano, Angeli, 1989. pp.
116-117
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà. |
Nato a
Lucera in provincia di
Foggia il 31 gennaio
1924, residente a Torino
in Via Cesana 59,
partigiano del 1^
settore SAp. |

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FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà. |
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Nato a Novara il
16 maggio 1925, residente a
Torino in corso
NOvara 96. Non ancora
diciottenne seguì il padre,
ufficiale superiore, nelle prime
bande sopra Corio, poi fu
commissario di Brigata nella 2^
Divisione Garibaldi. Fu
arrestato il 12 settembre 1944.
Medaglia d'Argento al Valor
Militare. |
FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà.
Seicento giorni nella
Resistenza, cit., p. 92
B.A. Zaffiri, Il fanciullo
martire: Guido Di Costanzo,
"Battaglia Nuova", n.10, 25
aprile 1946
La Fiaccola Ardente, 2, n.1
gennaio 1947, p. 4 |
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Gardoncini Giovanni
Battista |
Nato a Inzino in
provincia di Brescia il
12 maggio 1895. Fu
giovanissimo militante
nel movimento socialista
e aderì fin dalla
fondazione al Partito
Comunista d'Italia,
colla borando con il
gruppo torinese
dell'"Ordine Nuovo".
Sempre sorvegliato dalla
polizia, nel 1935
impiantò una piccola
industria meccanica. Nel
1941 venne deferito al
Tribunale Speciale per
la sua attività di
propaganda antifascista.
Ripresa l'attività
politica alla caduta del
regime, la sua
abitazione di via Cigna
46 divenne uno dei
centri attivi
dell'organizzazione
comunista in città.
All'8 settembre
partecipò alle
trattative con il
Generale Adami Rossi per
la difesa di Torino.
Raggiunte le prime
formazioni delle valli
di Lanzo, nel giugno del
1944 è comandante della
2^ Divisione Garibaldi:
fu sorpreso da pattuglie
tedesche e catturato con
Casana il 29 settembre.
Medaglia d'Oro al Valor
Militare.
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FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà.
Seicento giorni nella
Resistenza, cit., p. 46
R. Luraghi, Il movimento
operaio torinese durante la resistenza,
cit., p. 264
Gianni Dolino, Partigiani in
val di Lanzo, Milano,
Angeli, 1989. pp. 116-117 |
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Nato a Torino il 10
luglio 1912, residente a
Biella, partigiano della
50^ Brigata Garibaldi. |
FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà.
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Nato ad
Alpignano in provincia
di Torino, residente in
Torino in via Cesana 44,
partigiano della 2^
Divisione Garibaldi.
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FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo
Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la
libertà.
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tratto da:
http://intranet.istoreto.it/lapidi/default.asp |
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