LAPIDI E CIPPI PRESENTI SUL
TERRITORIO DELLA IV CIRCOSCRIZIONE DELLA CITTA’
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CIPPO in
Corso Vinzaglio angolo Via Cernaia |
Descrizione:

Il cippo è
collocato sul luogo dell'impiccagione per
rappresaglia, avvenuta il 22 luglio 1944, di
Battista Bena, Felice
Briccarello, Francesco Valentino
e Ignazio Vian, in seguito
all'uccisione da parte dei partigiani di un
carrista della Leonessa. Essi vennero prelevati
dalle Carceri Nuove, dove erano detenuti, e
impiccati agli alberi all'angolo tra Corso
Vinzaglio e Via Cernaia. Militi fascisti
fermarono i tram, obbligando i passeggeri ed i
passanti ad assistere all'esecuzione. |
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Bena Battista
Nato a San Giusto Canavese
in provincia di Torino l'11 settembre 1914 e ivi
residente, agricoltore, partigiano della 18ª brigata
Garibaldi col nome di battaglia Pierino. |
FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato piemontese
Asct, 1947 - IX 6,
Gabinetto del Sindaco, c. 645, f. 8 |
Nato a San Giusto
Canavese in provincia di Torino l'11
settembre 1914 e ivi residente,
agricoltore, partigiano della 18ª
brigata Garibaldi col nome di battaglia
Pierino. Ucciso il 22 luglio 1944. |
FONTI:
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Asct,
1947 - IX 6, Gabinetto del Sindaco, c.
645, f. 8 |
Nato a Torino il 1°
ottobre 1925, meccanico
presso le Ferrovie dello
Stato. Entrò nei Gruppi
d'Azione Patriottica
(Gap) di Torino nel
novembre 1943. Era amico
e coetaneo di Dante Di
Nanni che conosceva
dall'infanzia poiché,
come lui, abitava nella
stessa casa popolare di
via Cimarosa 30. Venne
ferito e catturato
all'alba del 17 maggio
1944, dopo aver fatto
esplodere con un gruppo
di gappisti la stazione
radio di Stura, in corso
Giulio Cesare. Torturato
dai tedeschi, rivelò
quanto a sua conoscenza
sull'organizzazione dei
Gap solo ventiquattr'ore
dopo la cattura, per
permettere a Dante Di
Nanni di mettersi in
salvo, ma per una
sfortunata concomitanza
di cause ciò non
avvenne. Rinchiuso alle
Nuove nel braccio
tedesco, secondo una
macabra usanza, egli
avrebbe dovuto essere
impiccato con il
compagno Giuseppe Bravin
presso il luogo
dell'ultima azione, il
ponte sul torrente
Stura, ma all'ultimo
momento, per uno scambio
di persona, la sua
esecuzione avvenne in
corso Vinzaglio il 22
luglio 1944. |
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FONTI:
Asct, 1947 - IX 6, Gabinetto del
Sindaco, c. 645, f. 8
Urbanistica e statistica, Città
di Torino, pratica toponomastica
n. 669, deliberazione della
Giunta popolare, 10 novembre
1945, verbale 37.
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Airsp, Fondo Originario,
Fondazione Solidarietà Nazionale,
scheda n. 1583 |
Nato a Venezia il
9 febbraio 1917, residente e
Roma, studente. Tenente, all'8
settembre 1943 fu tra i primi
organizzatori della resistenza
bovesana, e per primo impegnò le
truppe tedesche in
rastrellamento il 19 settembre
1943. Dopo la feroce
rappresaglia su Boves si spostò
in val Vermenagna col gruppo di
uomini che avevano partecipato
ai combattimenti e che compirono
numerose azioni contro tedeschi
e fascisti. Dopo la seconda
battaglia di Boves contro i
tedeschi, il 31 dicembre 1943,
il gruppo di Vian si spostò in
Valle Corsaglia e prese i primi
contatti con le formazioni del
maggiore Mauri in val Casotto.
Gli imponenti rastrellamenti del
marzo 1944, che scompaginarono
le formazioni, costrinsero Vian,
ferito, a raggiungere Alba,
dove, sotto il comando di Mauri
riprese la sua opera di
riorganizzazione delle
formazioni autonome nelle
Langhe. Di ritorno da un
incontro con Mauri a Dogliani,
venne riconosciuto da una spia
alla stazione di Porta Nuova di
Torino e arrestato il 21 aprile
1944. Condotto prima all'Albergo
Nazionale sede della polizia
politica tedesca, e poi alle
carceri Nuove, tentò il suicidio
per timore di non resistere alle
torture cui era
sottoposto.Ucciso il 22 luglio
1944.
Medaglia d'oro al valor
militare. |
FONTI:
Asct, 1947 - IX 6, Gabinetto del
Sindaco, c. 645, f. 8
Aisrp, Banca dati Partigianato
piemontese
Aisrp, Fondo Originario,
Raccolta fotografica, busta
7/3/1611
Nardo Dunchi, Memorie
partigiane, Firenze,
Quaderni del Ponte, 1953
Ignazio Vian, il difensore di
Boves. Testimonianze raccolte da
V. E. Giuntella, Torino,
Autonomi, 1967, 2a ediz.
Gianni Perona (a cura di),
Formazioni autonome nella
resistenza, Milano, Angeli,
1996, ad indicem
Torino 1938/45. Una guida per
la memoria, cit., p. 105
Piero Malvezzi, Giovanni Pirelli
(a cura di), Lettere di
condannati a morte della
Resistenza italiana (8 settembre
1943 - 25 aprile 1945),
Torino, Einaudi, 1973, p. 332
Seicento giorni nella
Resistenza, cit., p. 54
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tratto da:
http://intranet.istoreto.it/lapidi/default.asp |
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