Per
le sue delicate
condizioni di salute
Antonio cominciò a
frequentare la scuola
elementare soltanto a
sette anni: la concluse
nel 1903 con il massimo
dei voti, ma la
situazione familiare non
gli permise di
iscriversi al ginnasio.
Già
dall'estate precedente
aveva iniziato a dare il
suo contributo
all'economia domestica
lavorando 10 ore al
giorno nell'Ufficio del
catasto di Ghilarza per
9 lire al mese -
l'equivalente di un
chilo di pane al giorno
- smuovendo «registri
che pesavano più di me e
molte notti piangevo di
nascosto perché mi
doleva tutto il corpo».
Nel 1921 fu tra i
fondatori del Partito
Comunista Italiano e nel
1926 venne incarcerato
dal regime fscista nel
carcere di Turi (Bari).
Nel 1934, in seguito al
grave deterioramento
delle sue condizioni di
salute, ottenne la
libertà condizionata e
fu ricoverato in
clinica, dove trascorse
gli ultimi anni di vita.
È considerato uno dei
più importanti pensatori
del XX secolo. Nei suoi
scritti, tra i più
originali della
tradizione filosofica
marxista. |