LUIGI  MOSCHINI (Gino 1^)

Nato a Osimo (Ancona) il 25 maggio 1926, fucilato alle Casermette di Rivoli il 10 marzo 1945.

Miltò nelle file della 20° Brigata Garibaldi della 2° Divisione comdata da Battista Cardoncini, nel distaccamento di Chialamberto.

Partecipò a tutti i combattimenti della suddetta Brigata e nel settembre del 1944, durante un forte rastrellamento ad opera di circa 10.000 tra tedeschi e fascisti, dovette rifugiarsi in Francia e fu tra i pochi che ritornarono in Italia a combattere e precisamente il 6 ottobre 1944.

Fra le tanti azioni di guerra, una delle più importanti fu quella del 6 gennaio 1945, quando, in compagnia di Pietro, Mariolo e Porthos (che comandava la pattuglia), venivano attaccati dai paracadutisti della Nembo a Chiaves (Valle di Lanzo). Già in paese corre la voce della disfatta; ma tutti resistono e riescono ad aprirsi un varco tra le fila repubblicane e raggiungere i compagni partigiani.

La sera del 10 gennaio 1945, durante un fortissimo attacco di repubblicani e tedeschi, la colonna G.L. si deve ritirare a Chialamberto e si divide in due; il grosso col Comandante Tuscano Bruno (fucilato poi dalla Nembo), la rimanenza con Nino Porthos. E quella sera fu l’ultima del caro Gino perché fu preso prigioniero dalla Folgore. Invitato ad arruolarsi nella Repubblica egli rifiutò (da vero partigiano), e fu la causa della sua morte.

Consegnato ai tedeschi dai servi fascisti, lo fucilarono con Novelli Renato (Renè), suo inseparabile compagno di lotta e con Berton Luciano, Cassinelli Giuseppe, Lucco Borlera Luigi, Molinari Renato e Tartaglione Giuseppe.