Nel 1944 gli alleati strinsero il cerchio intorno ai nazisti. Per questo motivo, proprio in Val di Susa e nelle zone circostanti l’imbocco di questa, si scatenò la più brutale ferocia contro i partigiani, con numerosi episodi tesi ad intimidire e terrorizzare la popolazione. Ricordo in particolare la cattura di Giovanni Neirotti e Giuseppe Bassano mentre tentavano di entrare in Rivoli per procurare dei rifornimenti alle formazioni partigiane. Vennero portati sulla piazza della stazione, spogliati (lasciarono a loro solo i pantaloni e la canottiera), legate la mani dietro la schiena ed assistiti in quegli ultimi attimi da don Luigi Morella. Passate le corde attorno ai due rami del primo ippocastano (davanti al negozio di fiori del Sig.Grasso), le S.S. italiane infilarono la corda al collo di Giovanni e di Giuseppe che piangevanoinvocando la madre. Poi … un ordine secco, il camion partì ed i loro occhi videro il sole per l’ultima volta…..Avevano vent’anni. I loro corpi rimasero appesi fino al tramonto del sole. Di guardia ai corpi rimase un autoblindo delle brigate nere. Da: TESTIMONIANZE SULLA RESISTENZA IN RIVOLI - Collana pubblicazioni del Consiglio di Biblioteca – Città di Rivoli Testimonianza di Armando ASCHIERI - Impiccagione di Bassano e Neirotti. |