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Deportato in Germania, ad Arnoldsweiler in
Renania, fu fucilato, assieme ad altri 40 italiani, dai tedeschi
in fuga di fronte alla avanzata sovietica e sepolto in una fossa
comune. Dopo la Liberazione, i rivolesi Giovanni Farsella (ex-
internato) e Giovanni Culino costruirono sul luogo della
sepoltura una tomba, ornata da una scultura raffigurante
l'Italia.
La tomba costruita da G. Farsella e G. Culino
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