REVELLI NUTO     

Nato a  Cuneo  il 21.07.1919  -  morto a Cuneo  il 5.02.2004

 

 

Il 21 luglio 1942, con i gradi di sottotenente, parte per il fronte russo dalla stazione di Collegno con la tradotta della 46a Compagnia del Battaglione Tiràno, 5o Reggimento Alpini della Divisione Tridentina dopo addestramento alle Casermette di Rivoli.

Vive l'esperienza della guerra in tutta la sua crudele sofferenza, toccando con mano la tragedia dell'impreparazione e dell'abbandono delle truppe, il tradimento dell'alleato, la corruzione delle retrovie. Al suo ritorno a Cuneo decide di lottare contro quella guerra, contro i tedeschi e il fascismo e diventa uno dei primi organizzatori del movimento partigiano nel cuneese.
Insieme a Piero Bellino e ad altri ufficiali costituisce una formazione partigiana che chiama “Compagnia Rivendicazione Caduti” proprio in nome dei tantissimi soldati morti in Russia.
Nel febbraio del 1944 sale a Paraloup (Valle Stura), sede della banda “Italia Libera” di Dante Livio Bianco e Duccio Galimberti e si unisce alle formazioni di Giustizia e Libertà, acquisendo un ruolo di primaria importanza anche in ragione della sua esperienza militare.
Fronteggiati i rastrellamenti della primavera a capo della IV Banda, Nuto Revelli assume quindi il comando della Brigata Valle Vermenagna e della Brigata Valle Stura “Carlo Rosselli”, inquadrate nella I Divisione GL. Con queste forze, nell'agosto del 1944 riesce a bloccare, in una settimana di scontri durissimi, i granatieri della 90a Divisione corazzata tedesca che puntava al valico del Colle della Maddalena, agevolando così lo sbarco degli Alleati nel sud della Francia.
Nei giorni della Liberazione, Revelli comanda la V Zona partigiana del Piemonte.

Nuto Revelli ha scritto il testo del famoso canto partigiano Pietà l'è morta ed è coautore della Badoglieide. Dalle esperienze della guerra fascista e della lotta partigiana e dall'interesse per la storia vista “dal basso”, ha tratto ispirazione per i suoi libri, tutti editi da Einaudi: Mai tardi. Diario di un alpino in Russia, La guerra dei poveri (1962), La strada del Davai (1966), testimonianze di quaranta alpini sulla guerra e la prigionia in Russia, libro-inchiesta che troverà la naturale evoluzione in L'ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale (1971).

 
 

Biografia  tratta da  www.nuotorevelli.org

 
 
 

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