MARTINETTO     

 

 

Il Campo da tiro del Martinetto fu costruito nel 1883 dal Comune di Torino, che lo affidò in uso perpetuo alla Società del Tiro a Segno Nazionale in cambio della sua vecchia area.

Il nuovo campo era un complesso rettangolare con alte mura per una lunghezza di 400 metri e una larghezza di 120, si estendeva tra prati e campi e qui si svolgevano regolarmente manifestazioni e gare nazionali e internazionali di tiro a segno.

Dall’8 Settembre 1943 e fino all’aprile del 1945 venne scelto dalla Repubblica sociale, costituita da Mussolini nell’Italia del Nord con l’aiuto delle truppe tedesche, come luogo di esecuzione per i partigiani e i resistenti.

La pena di morte avveniva mediante fucilazione.

Il 5 Aprile 1944 vi avvenne l’esecuzione del primo Comitato militare regionale piemontese(Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti), nato con il compito di organizzare e coordinare l’azione delle bande partigiane delle vallate, vi facevano parte sia i rappresentanti dei partiti antifascisti che un gruppo di ufficiali dell’esercito ed era coordinato dal generale Perotti. Già da prima della fine della guerra il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) piemontese aveva espresso il desiderio che il luogo diventasse il memoriale della resistenza locale e che fosse considerato sacro. L'elenco, non ancora forse completo, registra, tra il 16 gennaio 1944 e il 15 aprile 1945  61 partigiani fucilati.

 
 

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